Quando pensiamo a un astronauta, immaginiamo una persona molto seria. Un ingegnere probabilmente, magari un biologo, o un fisico. Tutte persone che passano la loro giornata a studiare o ad allenarsi per la missione, ma non certo a giocare. Quest'idea è però frutto di un pregiudizio: queste professioni da "geek", infatti, sono spesso scelte da persone divertenti è molto affezionate al mondo dei giocattoli. Se non credi a noi, dovrai credere alla statistica, perché quasi sempre gli astronauti portano con sé un giocattolo scelto da loro.

Il primo astronauta a lanciare questa moda fu nientepopodimeno che il primo uomo nello spazio, il cosmonauta Yuri Gagarin. Gagarin portò nel suo viaggio verso le stelle a bordo del Vostok I una bambola, nel 1961. Dopo di lui, i giocattoli finiti nelle capsule spaziali sonos tati innumerevoli: molle elastiche, peluche, perfino un action figure di Buzz Lightyear! Ma perché lo fanno? Perché gli astronauti portano con loro queste divertenti mascotte? È solo per divertimento, o per nostalgia dei bei tempi dell'infanzia? Beh, in effetti non è così. 

L'usanza viene dalla necessità di avere un oggetto che certifichi la zero gravity, ovvero il momento in cui si raggiunge l'assenza di gravità. In pratica il giocattolo viene lasciato non assicurato: quando comincia a galleggiare all'interno dell'abitacolo, vuol dire che siamo al fatidico momento in cui la gravità non è più percepita. Attenzione però! il termine assenza di gravità in questo caso, è fuorviante. Gli astronauti sono infatti soggetti alla gravità terrestre per oltre il 90%. L'impressione che non ci sia gravità dipende dal fatto che, in pratica, gli astronauti cadono verso la terra alla stessa velocità della capsula! Solo che, avendo in contemporanea la spinta del moto rettilineo uniforme, è come se "mancassero la Terra" per cadere sempre un po' più avanti.

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