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ABIO Napoli consegna giocattoli in ospedale anche in pandemia

ABIO Napoli consegna giocattoli in ospedale anche in pandemia

La ABIO Napoli non si ferma. E cerca, anche in questo difficile periodo di pandemia, di far sentire la sua vicinanza ai bimbi meno fortunati, ricoverati negli ospedali napoletani. La ABIO, Associazione per il Bambino in Ospedale, può fare affidamento su 400 volontari sul territorio cittadino. È grazie a queste persone che da oltre vent'anni aiuta i bambini e le loro famiglie a vivere l’esperienza dell’ospedalizzazione in modo meno traumatico possibile.

Quest'anno, però, la situazione è diversa. Anche solo portare un giocattolo ai bambini in ospedale è difficile, se non impossibile. Per questo l'associazione si è mossa per tempo, cercando ogni possibile strada per fare sentire la propria vicinanza ai bambini ricoverati anche in questa difficile circostanza. È nata a questo scopo l’iniziativa social “ABIO anche da lontano”. Dei semplici giochini che permettano ai bambini di giocare e interagire, distraendosi un po'. Per il periodo natalizio, ad esempio, è partito il Calendario dell’Avvento digitale. Ogni giorno, sui canali social ufficiali, vengono svelate le caselle: “Giochini semplici che ci consentono di far sentire la nostra presenza ai bambini in Ospedale.”

ABIO si è poi messa in contatto con le direzioni sanitarie degli ospedali cittadini per poter consegnare giochi nei reparti pediatrici durante il periodo Natalizio: “Accedere ai reparti in questo periodo di emergenza è praticamente impossibile, ma da mesi ci stiamo adoperando per cercare soluzioni alternative per riuscire a far arrivare, in totale sicurezza, i giocattoli ai bambini delle pediatrie.”

La settimana prossima inizieranno le prime consegne con l’Ospedale Pausilipon. Seguiranno poi il Monaldi, il Santobono, il Primo policlinico, il Secondo policlinico, l’Annunziata e altri in attesa di conferma. “Pensiamo che tutti i bambini abbiano il diritto di vivere la magia del Natale. Per questo stiamo donando giocattoli anche ai bambini delle famiglie meno abbienti, ai piccoli ospiti delle case famiglia e degli orfanotrofi della nostra città”.

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