Diciamo che sono un capoccione dei Marvel Studios, ho pensato che sia giunto il momento di donare qualche tinta orrorifica al prossimo film sul Doctor Strange, ma che per le esigenze del mio target di spettatori non possa comunque rinunciare a un tocco umoristico e scanzonato. A chi potrei rivolgermi? Un nome ci sarebbe: un maestro della macchina da presa che ha saputo creare la fusione perfetta tra horror e commedia, e che in passato ha già lavorato per la Marvel. Parliamo, l'avrai capito, di Sam Raimi, il mitico regista della saga de "La Casa", inventore del personaggio di Ash Williams interpretato da Bruce Campbell.

Su queste premesse nasce Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ultima perla degli studios di proprietà Disney. Esperimento riuscito? Esame passato a pieni voti. Secondo noi, certo, ma a giudicare dall'indice di gradimento dell'87% ottenuto dal film su Rotten Tomatoes anche secondo la storica fanbase del dottore. Questo nuovo tassello dell'universo (hai ragione, dovremmo dire multiverso) Marvel conteneva, poi, un altro piccolo esperimento, che pure può dirsi perfettamente riuscito: è, infatti, il primo tentativo più "strutturato" di crossover tra serie tv e film. Più che un seguito del primo film del dottore, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si ricollega alla miniserie Wandavision, com colpi di scena che siamo certi che non ti aspetti.

La performance di Benedict Cumberbatch è eccezionale, se possiamo definire eccezionale la bravura di un attore che ha fatto dell'eccezione la norma. L'intero cast dà il meglio nella costruzione di una narrazione su molti strati complessa ma comunque comprensibile e scorrevole. Il film, va detto, non è adatto ai bambini più piccoli: la violenza a volte è esplicita e a volte solo suggerita, ma potrebbe comunque impressionare i più sensibili. Fatta questa premessa, però, è un film da non perdere.